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10 Ottobre 1965

Era ottobre del 1965. Non so come (non ero in condizioni buone economiche!!) riuscii a racimolare i soldi del treno e del biglietto.
In una busta di plastica, mi portai una rosetta e una mela.Partii! Si giocava, allora, solo di domenica, alle 14.30( o 15??). Se non erro(ormai notte dei tempi!!), il treno impiegò circa 2 ore, per coprire i 136 km, che dividono Bari da Foggia. Ah! Giusto!..Non ho detto che sono nato a Bari e vissuto lì fino a 20 anni e che fu verso il 1960 ,che  mi innamorai di quelle maglie, viste in scena 4 o 5 volte, al vecchio stadio “della Vittoria”. Io avevo la fortuna di avere uno zio, impiegato all'”Ansa” e che ogni domenica(partita casalinga del Bari) ci dava la tessera-stampa, e io e mio padre andavamo a vedere”La Bari”. Ciò detto, a fine partita, tornavo dai miei amici adolescenti,che non parlavano altro, che di Juventus. Non so se andarne fiero, ma divenni prima antijuventino e poi interista.

Tornando a Foggia:

l’Inter a gennaio dello stesso anno aveva perso 3-2!!!! (Il Foggia guidato da un “Coriolano” pugliese, certo Oronzo Pugliese, detto il mago di Turi o Il Commendatorole…era diventata una squadra insidiosa).

Arrivo, entro nella villa e sento un urlo:

gooool!! Foggia 3 Inter 2.

Mi chiedo” ma sono arrivato tardi??” e stiamo già perdendo??
Tenete presente che avevo 17 anni e non erano i tempi tecnologoci attuali.

Niente!!!

Un ambulante riproduceva con una radio, la radiocronaca del precedente incontro di gennaio!!! SCAMPATO il pericolo….😓😓😓
Scopro che il mio biglietto, mi dava diritto ad occupare un posto (tribunetta odierna a sinistra stadio, guardando con telecamera) allo Zaccheria, costruita con assi di legno sorrette da tubolari eternit. I foggiani (fra i quali ero improvvidamente capitato!!!) vi saltavano sopra e le assi si piegavano facendomi, intravvedere, un’atroce morte prematura!.

Cosi non fu e ci pensò l’Inter a tranquillizzarmi vincendo 1-3!!!!

Correva l’anno 1965:

il 10 ottobre e Sandro Mazzola fece due goal ( l’altro fu di CORSO!)

Il mio amore andò poi vieppiù aumentando e trasmisi questa eterna fede ai miei figli che a loro volta l’hanno tramandata ai loro.

Fu la mia prima trasferta:”Te l’ho promesso da bambino“……

Francesco Di Benedetto

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