REDUCI NERAZZURRI
Dedicato ai miei figli e a mio padre, con voi condivido l’amore paterno nella vita e l’amore per l’Inter
Dedicato a Rocco il mio compagno di viaggio, ogni minuto è stato lo stesso minuto vissuto insieme
Dedicato ai ragazzi e alle ragazze del nostro club
Dedicato a tutti gli Interisti Fratelli del mondo
Dedicato a tutti i REDUCI
Le storie dei nostri soci mi hanno emozionato tutte allo stesso modo. Quelle di chi era a Milano, ad Istanbul, al Club, a casa..tutte allo stesso modo non c’è un ordine di importanza.
Io personalmente faccio parte di chi è stato ad Istanbul e voglio raccontarvi la mia esperienza, la nostra esperienza.
La racconto con la pancia, come viene, come esce dal cuore, senza un ordine temporale, è un’esplosione di emozioni e parole e sento la necessità di tirarli fuori cosi come arrivano.
Ero con un fratello, un amico nella vita ed un compagno di mille battaglie. Eravamo un popolo, una marea nerazzurra che è partita da ogni parte d’Italia per inseguire un sogno e comunque per poter dire io c’ero, a prescindere da tutto. Gente arrivata li in ogni modo, scali in 4 nazioni diverse, pullman, treni, notti insonni, con qualche soldo in tasca o con pochi risparmi. C’è chi poteva permetterselo e c’è chi ha fatto sacrifici. C’è chi ha preso ferie al lavoro, chi ha lasciato la famiglia per qualche giorno, chi ha aspettato una vita questo momento, chi era anche a Madrid e chi era troppo piccolo nel 2010, ci sono persone anziane, padri, figli, mariti e mogli, amici, conoscenti. Non conta chi avevi vicino, sapevi che stava provando le tue stesse emozioni, lo percepivi per le strade di Istanbul, lo respiravi, respiravi amore, orgoglio, appartenenza.
Noi che quella notte eravamo li e abbiamo provato le stesse emozioni ci sentiamo dei REDUCI.
Ci riconosciamo in mezzo alla gente, in giro per Istanbul, nelle ore dopo la partita, sui mezzi pubblici, all’aereoporto.
Ci guardiamo negli occhi e sospiriamo mentre siamo in fila per il check-in, ci regaliamo un sorriso a mezza bocca incrociandoci sull’aereo. Ci scambiamo reciproci segni di incoraggiamento, ci diamo un abbraccio, un cinque una pacca sulla spalla, il più forte aiuta quello in maggiore difficoltà. Stiamo tornando a casa, ma siamo ancora li stiamo tornando da li. Sappiamo perfettamente cosa prova il nostro fratello davanti a noi e quasi siamo più tristi per lui che per noi stessi.. perché vediamo un Interista che soffre..
Istanbul invasa dai nostri colori, i cori in piazza, nei pub, sotto la metrò, l’ironia e l’autoironia, i sogni, la paura, la tensione, la grinta, l’orgoglio, il Vanto. I mille messaggi che ci sbambiamo, i telefoni che non prendono, le posizioni condivise, le risate, gli abbracci, gli inseguimenti solo per un saluto, solo per salutarci li, sappiamo che sarà storia..
Durante la partita la voglia di dire la nostra per quello che possiamo fare, mentre i ragazzi in campo ci rendono orgogliosi. La fortuna stavolta non ci fa visita e tutto sfuma lentamente.
Gridiamo al mondo il nostro orgoglio nerazzurro e diamo tutto nel dopo partita per dimostrare che l’amore resta anzi cresce sempre di più ma ci rendiamo conto che era un’occasione incredibile e che probabilmente potremmo aspettare tanto tempo prima di riviverla.
Personalmente ho subito pensato al 2010. Ero a Madrid e avevo 29 anni, non ero sposato non avevo figli non lavoravo nell’azienda dove sono ora. Era una vita fa. Quel giorno, quel 22 maggio, aspettavamo da 45 anni e non posso non pensare a quando aspetteremo di nuovo la nostra prossima occasione.
Ora ho 42 anni, sono padre di due figli di 8 e 5 anni che hanno sofferto da lontano e questo mi ha distrutto, è stato il mio tracollo.
Dopo la partita, in coda per raggiungere la metro, chiamo i miei figli e mi risponde il grande..piangeva..non ero pronto a consolarlo non avevo le forze e soprattutto le sue lacrime mi facevano male, mi sono reso conto di avergli trasmesso per sempre l’amore che provo io in maniera definitiva, in modo puro e per sempre; gliel’ho trasmesso anche nel dolore e questo è più forte della gioia, perché nel dolore puoi appigliarti solo alla tua fede e provare orgoglio.
La fede cresce, l’amore anche e ti senti più Interista che mai, più innamorato di sempre perché ti rendi conto di quanto la ami, di quanto ami quei colori.
Ti rendi conto nel dolore, perché dopo le cose serie, l’Inter è la cosa più seria della tua vita, qualcosa che ti fa sentire invincibile o ti fa sprofondare nella disperazione, ma ti tende sempre la mano, quella mano che ti tira su e che ti riporterà prima o poi a riveder le stelle.
Provi emozioni fortissime e riscontri che dopo le cose serie nulla ti fa provare nella vita emozioni cosi forti e per questo le sei infinitamente grato, perché esserci è già il premio più grande e vale di più di qualsiasi trofeo.
Tornando a mio figlio, gli ho detto trattenendo le lacrime: “vedi papà nella vita si vince e si perde, stavolta è andata male ma avremo altre occasioni e ti prometto che la prossima volta ci saremo insieme. Domani mettiamo la maglia dell’Inter perché siamo ancora più orgogliosi della nostra squadra, orgogliosi di essere Interisti. Devi essere forte papà ed essere orgoglioso della tua gente, noi siamo l’Inter noi siamo Interisti torneremo sempre più forti e innamorati di prima..hai sentito cosa dice la canzone papà? Quello stemma che hai sul cuore rappresenta il primo amore, te l’ho promesso da bambino, per sempre ti sarò vicino, a testa alta ovunque andiamo ” Quella canzone quel coro da stadio è il nostro Credo Interista!
Stiamo tornando a casa..ognuno la sua, ma rimaniamo connessi, rimaniamo collegati con il cuore, siamo stati sullo stesso campo di battaglia abbiamo provato le stesse emozioni.
Guardando negli occhi un altro Interista sappiamo cosa ha nella testa e nel cuore, sappiamo come si sente e sappiamo che prima o poi gli passerà ma non lo dimenticherà mai, proprio come noi, magari come noi che non abbiamo dimenticato il 22 Maggio ma anche il 5 di maggio..
Certe cose ti segnano per sempre e ti rimangono dentro e quando ci ripensi sembra di riviverle, siamo uniti da queste esperienze e lo saremo sempre..
Siamo Reduci
Inter Ti Amo
Simone